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BALI_Mangia Prega Ama

BALI

Bali è un'isola dell'Indonesia, fa parte dell'arcipelago delle Piccole Isole della Sonda ed è separata dall'isola di Giava dallo stretto di Bali. 
E’ un paradiso amato da viaggiatori e turisti che giungono sull’isola indonesiana da ogni angolo del mondo e che ne rimangono letteralmente affascinati. Nonostante il boom turistico degli ultimi anni, Bali mantiene la sua autenticità e il suo fascino. 
E’ un’isola molto piccola ma molto verde. Caratteristiche di Bali sono le colline terrazzate su cui si coltiva il riso così come le folte foreste tropicali, dove si può passeggiare liberamente godendo al massimo della flora di queste latitudini. Le montagne a Nord raggiungono i 3000 metri, come il monte Agung detto anche ‘montagna madre’, un vulcano ancora attivo.
La cultura indu che permane tra la popolazione si rispecchia nei favolosi templi, come il Tempio di Tanahlot in riva al mare o il Petilan Pengerebongan, e nelle numerose cerimonie balinesi a cui bisogna assolutamente assistere.

 

LUOGHI VISITATI 

Le Risaie

Le risaie bellissime di Bali, alimentate da un sistema di irrigazione vecchio di secoli chiamato Subak.
L’acqua di irrigazione è considerata un dono della dea dei laghi del cratere vulcanico. Ogni Subak fa dei riti di offerta alla dea e alle altre deità nei loro templi dell’acqua. Questi templi forniscono un luogo dove i contadini incontrano i capi eletti e prendono decisioni democratiche sul programma di irrigazione. Gruppi di subak che condividono una stessa fonte di acqua formano una congregazione di templi dell’acqua regionali, dove tutti i subak si accordano sul programmi di raccolto a livello di bacino.


Quello permette ad ogni tempio del villaggio di controllare l’acqua che va nelle terrazze di riso vicine; i templi regionali controllano l’acqua che fluisce in aree più vaste. Il controllo dell’acqua è fondamentale per la crescita del riso in due modi principali. Prima l’acqua fluisce sulle rocce vulcaniche ricche di nutrienti minerali come potassio e fosfato.
Le risaie sono effettivamente dei laghetti artificiali in cui la fertilità dell’acqua crea un effetto come l’acquario. Il processo nell’acqua aiuta il riso a crescere fornendo i nutrienti necessari. Il subak a monte assicura che l’acqua fluisca alle loro controparti a valle creando un disegno di pianta e raccolta sincronizzati che si è rivelato esser un ottimo sistema di controllo degli infestanti e sistema di gestione dando benefici a tutti.
Il subak ha ottenuto questo processo raggiungendo la giusta scala di coordinazione attraverso il sistema di controllo e di condivisione dell’acqua che forma un sistema di irrigazione integrato a Bali, che ha permesso loro di mantenere l’ecologia delle terrazze di riso per oltre mille anni” 

 Tempio di Tanah Lot

Pura Tanah Lot, sulla costa ovest di Bali, è probabilmente il tempio più famoso e fotografato dell’isola, ed è dedicato alla divinità del mare. Tanah Lot significa terra (Tanah) e mare (Lot), un nome più che appropriato se si considera la sua posizione spettacolare sulla cima di un’imponente scoglio affacciato sul mare.
I miti e le saghe legate a questo luogo sacro sono affascinanti quasi quanto il tempio stesso. Le leggende riguardo la fondazione del tempio hanno subito variazioni nel corso del tempo e ora ne esistono alcune versioni. Alcune narrano che il saggio, durante uno dei suoi viaggi, si imbatté in questo magnifico luogo e rimase lì. Alcuni pescatori lo videro e gli portarono dei doni. Nirartha trascorse la notte sull'isola. Il giorno seguente ordinò ai pescatori di costruire un tempio sulla formazione rocciosa, perché aveva percepito nottetempo che quello sarebbe stato un posto perfetto per venerare gli dei del mare. Altre leggende sostengono che Nirartha stesse pregando nel vicino tempio di Rambut Siwi, quando un raggio di luce proveniente da sud attrasse la sua attenzione. Il saggio si mise alla ricerca e scoprì che il raggio scaturiva da una fonte di acqua sacra. Iniziò a predicare alla gente del posto attirando le antipatie del sacerdote locale che gli chiese di andarsene. Per tutta risposta Nirartha pregò e meditò così intensamente che spinse la formazione rocciosa sulla quale stava pregando nel mare, creando così Tanah Lot. Trasformò la propria sciarpa in serpenti velenosi che avrebbero dovuto proteggere il tempio.
La principale divinità del tempio è Varuṇa o Bhatara Segara, nella sua manifestazione del mare e della potenza marina e nell'antichità anche Nirartha stesso veniva qui venerato. Il tempio è parte della mitologia balinese da secoli. È uno dei sette templi balinesi del mare (pura segara), posti sulla costa dell'isola a vista d'occhio in modo da formare una catena immaginaria lungo tutta la costa sud-ovest. In una grotta davanti al tempio, i monaci tengono imprigionati dei serpenti marini velenosi che si crede proteggano il tempio dagli spiriti maligni e dagli intrusi.
Si racconta che esisteva un ponte che collegava il tempio alla terraferma che venne distrutto dal mare impetuoso. Un’altra curiosità interessante è che sotto Tanah Lot esiste una grotta con una sorgente magica. È curioso infatti come l’acqua della fonte sia dolce nonostante il tempio sia circondato dall’acqua salata dell’oceano.

 

LA FRUTTA INDONESIANA

 

Durio (detti Durien). Il durio è uno dei frutti più rappresentativi di Bali. Questo frutto è caratterizzato da una buccia particolarmente robusta ricoperta di “aculei” appuntiti, dunque un frutto da maneggiare con estrema cura. Ma la caratteristica più distintiva è sicuramente il forte odore che emana, percepibile anche da lunghissime distanze. Una volta aperto il durio si presenta come una soffice polpa divisa in lobi contenenti grossi semi. E’ detto anche frutto proibito proprio a causa del suo forte odore.

 

 

Mangostano (detti Manggis). Il mangostano è un frutto che cresce su alberi sempreverde e viene consumato quando maturo. Questi frutti si presentano come piccole sfere dalla robusta buccia viola scuro e, pur essendo piuttosto duri al tatto, possono essere facilmente aperti inserendoli tra i palmi delle mani giunte e premendo delicatamente. La polpa si presenta suddivisa in piccoli spicchi (alcuni contenete il seme) ed è contraddistinta da un sapore dolce e delicato. Il mangostano viene considerato dalla popolazione locale come un frutto dalle proprietà mediche quasi miracolose, ideale per alleviare problemi digestivi e emicranie.

Salak. Il Salak è un frutto nativo in Bali e in Indonesia e per questo particolarmente popolare. Si tratta di un frutto dalle piccole dimensioni e dall’aspetto particolare: il salak è infatti conosciuto come frutto del serpente, in quanto sembra proprio rivestito della pelle di questo animale. La polpa di questo frutto ha una consistenza croccante, simile a quella di una mela (o carota) nella sua versione nativa balinese ed un sapore particolare, dolce ma con una nota acidula, quasi come ananas e succo di limone insieme.

 

Carambola (detta Belimbing). Frutto molto diffuso a Bali in quanto cresce praticamente ovunque sull’isola. L’aspetto della carambola è particolare, molto tropicale, caratterizzata com’è da creste e da un colore giallo (o verdastro) acceso. La pelle è liscia, quasi come ricoperta di cera, e commestibile. La carambola può infatti essere consumata come una mela: buccia e polpa insieme. La consistenza è croccante, la polpa succosa ed il sapore simile alla guava.

• Guava (detta Jambu Batu). La guava è un frutto molto diffuso a Bali e contraddistinto da una forma a pera e da un odore piacevole. Questo frutto ricco di vitamina C e A ha anche proprietà medicinali secondo la tradizione locale e le sue foglie sono utilizzate per curare il diabete. La guava, dal sapore è piuttosto delicato, viene spesso utilizzato per creare succhi e confetture.


• Pitaya o Frutto del Drago. Questo frutto, molto diffuso nell’isola, si presenta con aspetto veramente particolare ed un colore fucsia molto vivace. La polpa, bianca e contenente numerosissimi semi neri, ha un gusto molto delicato ed è utilizzata per creare deliziosi frappé o succhi.

 

 

Ultimo aggiornamento: 06-07-2017

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